Vol. I pp. 279-282 + App. vol. XXVII
ANDORNO-CACCIORNA capo-luogo di mand. nella prov. e dioc. di Biella, div. di Torino, dipend . dal senato di Piemonte. Sotto gli uffizi d’intend . prefett . ipot. e posta di Biella. Havvi uffizio d’insin.
Andorno è uno dei più belli e dei più antichi paesi della provincia di Biella. Sta a libeccio ed a greco-tramontana del suo capo-luogo di provincia. In quanto alla sua antichità ne parla il codice diplomatico dell’Italia, rapportando che l’imperatore Ottone III , dopo le ampie donazioni fatte nel 999 a Leone, vescovo di Vercelli, abbiagli pure nel susseguente anno donato Andorno insieme con la sua valle, e molti castelli, che avea tolti al marchese Arduino, e ad Ardicino, suo figliuolo.
Dopo che il Biellese nel secolo XIV si sottomise al conte di Savoja, gli andornési nel 1441 tentarono, come già avevano fatto più volte, di sottrarsi alla giurisdizione di Biella, ma invano; perocchè, a malgrado dei favori già da essi ottenuti dal consiglio ducale, furono a lei di bel nuovo sottoposti nel 1448 per sentenza di Claudio Seyssel, luogotenente generale del duca. Un’altra prova dell’antichità di Andorno è l’essere il primo mandamento, che sin dal 1561 siasi separato da Biella, la quale allora non era per anche insignita del titolo di città. In quell’anno stesso ottennero gli andornesi il privilegio di poter fare un mercato in ciascuna settimana, senza alcuna dipendenza da Biella. Questo privilegio, contribuì più di tutto a spegnere il fuoco delle antiche discordie tra quella città ed Andorno.
La sua chiesa parrocchiale è consecrata a S. Lorenzo martire. Essa è ampia e maestosa. Nel 1787 fu in molte sue parti restaurata. Dentro a questo tempio è rimarchevole il quadro del Santo titolare, dipinto dal celebre Bernardino Galliari. Il campanile supera in altezza tutti gli altri della provincia.
Sin dal 1636 esistevano in Andorno due conventi, uno di cappuccini, l’altro di monache cistercensi.
Nel luogo, ove furono queste religiose, il vescovo di Vercelli Giovanni De ‘ Fieschi, genovese, nel 1351 avea fatto edificare un castello: dal che avvenne, che il casato di quel vescovo fu poscia chiamato De’ Fieschi Andorni , o Adorni. In questo paese fuvvi già una commenda o chiesa uffiziata dai cavalieri di Malta. Molti palazzi adornano questo comune: i principali sono quello che sta in prospetto alla piazza del mercato ed un altro di vago ma bizzarro disegno, posto a una estremità superiore del paese fattovi edificare dal Bernardino Galliari.
Nell’attiguo, vasto e delizioso giardino veggonsi molte esotiche piante. Havvi un collegio o convitto approvato dalla regia università di Torino, dove s’insegna infino alla gramatica. Presso all’abitato, nella direzione occidentale, corre il torrente Cervo, che trae l’origine dal lago detto della vecchia; passa per tutta la valle d’Andorno e, ingrossato presso Biella dalle acque del torrente Oropa, va a scaricarsi nel Sesia superiormente a Vercelli. Il Cervo abbonda di trote squisite, massime nelle vicinanze di Andorno. A levante di questo comune scorrono i due rivi Nelva e Sobbia. Così questi, come il Cervo, si valicano sopra ponti di pietra.
Su questo territorio si fanno mediocri ricolte di grano, meliga, noci, castagne e fieno fieno e copiose castagne. La canapa vi abbonda ed è ricercatissima. Fra le produzioni animali il bestiame bovino vi è assai considerevole. L’ultimo martedì di aprile si fa una fiera, il cui principale commercio è di bestie bovine: ad essa concorrono molti forestieri. Vi è pure un mercato ogni lunedì, frequentissimo di gente. Il traffico di tale mercato è principalmente di grano, latticini, canapa, filo, stoffe. Vi sono varie concie e molte officine pei lavori di ferro e di legno, nelle quali sono continuamente occupati quattrocento operai. I varii mobili in ferro ed in legno, che particolarmente vi si fabbricano di gusto moderno, si esportano in pressochè tutte le parti dei regii stati ed anche in paesi stranieri.
Quattro strade comunali scorrono per questo territorio: una a mezzodi, che conduce a Biella, da cui Andorno è distante due miglia; un’altra a ponente, la quale, passando per Miagliano, scorge al celebre santuario di Oropa per la lunghezza di quattro miglia; una terza a tramontana, che mena per Sagliano al santuario di S. Giovanni d’Andorno per la lunghezza pure di quattro miglia; ed una quarta a levante, che guida a Pettinengo, dove si congiunge colla strada provinciale da Biella a Varallo. Tutte Alcune di queste vie sono state, ha poco tempo, fatte comode e carreggiabili.
Andorno tra i suoi figli novera distintissimi personaggi. Lorenzo Bonessio che, molto perito nelle lingue latina e greca, stampò nel 1572 in Anversa precetti gramaticali ed istituzioni greco-latine. Antonio Bagnasacco, che fu famoso giurisprudente e primo consigliere del duca Carlo Emanuele I, scrisse alcune opere legali, tra cui quella De successione Regni Gallici, pubblicata in Torino nel 1593. Fece pure di pubblico diritto molti consigli dell’Osasco, stampati in Torino nel 1624. Michelangelo Golzio, che fu consigliere del duca Carlo Emanuele II. Alla molta erudizione egli aggiunse l’amore della poesia e tradusse in versi latini il celebratissimo libro De imitatione Christi; pregiata traduzione, che si diede alla luce in Torino nel 1658 e si ristampò in Roma nel 1659. Parecchi altri poetici componimenti fece egli di pubblica ragione, tra i quali il poema sulla legione tebea. Quest’opera fu dedicata all’imperatore Leopoldo, che rimunerò l’autore con una medaglia ed una collana d’oro. Il Golzio fu nel 1667 insignito della decorazione de’ SS. Maurizio e Lazzaro. Lasciò erede di tutto il suo l’ospedale di carità di Torino, dove si legge un’iscrizione latina, postavi dagli amministratori di questa pia opera a perpetua commendazione di lui.
Francesco Levera, detto il Romano, pel lungo soggiorno, che egli fece da giovine in Roma. Allo studio della giurisprudenza accoppiò quello dell’astronomia, intorno alla quale dettò varii eccellenti trattati: si notano il Prodromus universae astronomiae restitutae, stampato in Roma nel 1663 in foglio, e l’altro col titolo De invicta veritate anni, mensis, diei passionis et resurrectionis Christi Domini, stampato pure in Roma nel 1668 in quarto.
Antonio Francesco Gerbino, che fu professore di belle lettere nella città di Bergamo. Pubblicò orazioni latine e poetici componimenti non poco stimati a ‘ suoi tempi.
Bernardino Galliari, che fu pittore scenico celebratissimo. Guoprì la carica di accademico professore di pittura nella regia università di Torino. Federigo il grande fece coniare in onore di lui una medaglia, su cui leggesi da una parte Religio promovet artes; dall’altra Bernardino Galliari ab Andurno Bugellensi, qui suo aere et opificio catholicum S. Edwigis templum Berolini decoravit et perfecit anno 1773.
Andorno si onora d’aver dato i natali al magnanimo soldato minatore Pietro Micca, il quale sarà in ogni tempo chiamato salvator di sua patria, per avere nella notte dei 29 d’agosto del 1706 coll’eroico, notissimo sacrifizio della sua vita impedito che il poderoso nemico esercito di Francia s’impadronisse di Torino. Dipendono da questo capo-luogo di mandamento: Calabiano, Miagliano, Sagliano, S. Giuseppe, Selve, Tavigliano, Campiglia, Montasinaro, Piedicavallo, Rialmosso, Rosazza.
Gli andornesi sono robusti, affaticanti e d’ingegno molto vivace. Sommano a 3900.
Appendice vol. XXVII pp. 215-216
ANDORNO-CACCIORNA mandamento. Confina a tramontana e ponente cogli stessi contrafforti che servono di limiti naturali al Biellese coll’adiacente Valle d’Aosta e colla provincia di Valsesia: a levante colle giogaje, che dalla cima del Bo scendono alla Bocchetta di Dojech fra il Sessera ed il Cervo e fra quest’ultimo e lo Strona sino a posare sui colli fra S. Giuseppe, Callabiana e Selve; a mezzodì con parte dei mandamenti di Bioglio e di Biella sino al Cervo, rimontando poscia i colli d’Oropa, e toccando quelli della Colma, indi la Bocchetta di Finestra, il col di Graglia, quello di Pierre Blanche e della Veggia sino alla punta della Grande Mologne a tramontana.
Undici comuni compongono questo mandamento e sono Andorno- Cacciorna, Callabiana, Campiglia, Miagliano, Piè di cavallo, Quittengo, Sagliano, S. Giuseppe, S. Paolo, Selve e Tavigliano.
La superficie territoriale di questo mandamento rileva a chilometri quadrati 96.27; la popolazione ne è di 13,158, le case ne sono 2528, le famiglie 2741.
ANDORNO-CACCIORNA, capoluogo di mandamento. Sta sulla sinistra del Cervo, a tramontana di Biella, da cui è distante chilometri 6.16.
È саро della valle del suo nome.
Nella montagna detta Rocca Fettiva, che s’aderge nel territorio di questo comune, si rinviene granito a feldspato bianco e mica nera; e nel luogo denominato il Sassajo trovasi rame piritoso in una matrice calcareo-talcosa.
La popolazione, che nel 1774 n’era di 2457 abitanti, ora ascende a soli 1723.
Venne il 17 maggio del 1561 smembrato dalla città di Biella.
Lo ebbero in feudo con titolo marchionale i Sammartini di Parella e i Wicardel di Beaufort e poscia, con titolo comitale, i Mattis della città di Bra, consignori di Cornegliano, detti conti di Cacciorna.